RD Congo: centinaia di migliaia di bambini sfollati

L'UNICEF è profondamente preoccupato per il rapido deterioramento della situazione umanitaria nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. L'aggravarsi del conflitto e il crescente numero di sfollati stanno esacerbando una situazione già critica.

Viele Menschen, darunter Kinder, tragen schweres Gepäck und laufen über eine überflutete Wiese.
Sfollati in fuga dai combattimenti in corso nell'est della Repubblica Democratica del Congo trasportano le loro cose mentre arrivano al campo di transito di Rugerero, a Gisenyi, il 28 gennaio 2025.

La situazione nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo sta diventando sempre più instabile e sta portando a sfollamenti di massa. Solo negli ultimi tre mesi, nelle province del Nord Kivu e del Sud Kivu sono state sfollate altre 658 000 persone, di cui almeno 282 000 sono bambini.

In una situazione sempre più instabile, con i combattimenti che si sono spostati a Goma, il capoluogo della provincia del Nord Kivu, le famiglie hanno abbandonato i campi di sfollamento alla periferia nord e ovest della città e si sono trasferite in altre località del centro. Alcune di queste persone si sono spostate per la terza, quarta o addirittura quinta volta nelle ultime settimane.

«La situazione a Goma è estremamente grave e complica ulteriormente una situazione umanitaria che era già oltre il limite», ha dichiarato Jean Francois Basse, Rappresentante ad interim dell'UNICEF nella RDC. «Le persone sono state esposte a eventi traumatici, hanno fame, sete e sono esauste. Le famiglie si rifugiano sul posto per evitare di essere coinvolte nella violenza. Elettricità, acqua e internet sono stati tagliati. È difficile stabilire davvero quanto i bambini e le loro famiglie stiano soffrendo».  

Salute e protezione i rischi principali

I rischi principali per i bambini sono attualmente quelli legati alla salute e alla protezione. Le condizioni di affollamento e di insalubrità rendono ancora più probabile la diffusione di malattie come il colera, il morbillo e il vaiolo. È ormai probabile che i genitori non portino i bambini malati negli ospedali per paura di essere coinvolti nel fuoco incrociato e perché sanno che non ci sono posti letto disponibili.  

L'UNICEF ha ricevuto segnalazioni di un aumento del numero di bambini separati o non accompagnati dai genitori. Questo li espone al pericolo di rapimenti e sequestri, al reclutamento da parte di gruppi armati e alla violenza sessuale.  

L'UNICEF chiede 22 milioni di dollari per continuare a fornire aiuti salvavita, tra cui acqua potabile e servizi igienici adeguati, farmaci e forniture mediche, cure per i bambini gravemente malnutriti e servizi di protezione.

«In definitiva, è necessario che le parti in conflitto pongano fine all'escalation militare, che sta aggravando le sofferenze dei bambini e peggiorando le già terribili condizioni umanitarie», ha aggiunto Basse.