Convenzione sui Diritti dell’Infanzia

Bolivia 2012

Ogni bambino ha il diritto di crescere sano e in condizioni di sicurezza, di sfruttare il suo potenziale, di essere ascoltato e preso sul serio. Lo ha sancito trent’anni or sono l’Assemblea generale delle Nazioni Unite nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia.

Il 20 novembre 1989, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, la quale sanciva per la prima volta che tutti i bambini hanno diritti – alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla protezione e alla partecipazione.

L’accordo formula principi validi in tutto il mondo nell’approccio all’infanzia, indipendentemente dall’estrazione sociale, culturale, etnica o religiosa. Da allora, i bambini vengono considerati individui a pieno titolo, con opinioni proprie che hanno il diritto di esprimere. Tutti gli Stati, con l’eccezione degli USA, hanno ratificato la Convenzione.

Contenuto e principi fondamentali

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia comprende 54 articoli che poggiano su quattro principi fondamentali.

1. Il diritto alla parità di trattamento

Nessun bambino deve essere discriminato a causa del sesso, dell’origine, della cittadinanza, della lingua, della religione, del colore della pelle, di una disabilità o delle sue opinioni politiche.

2. Il diritto alla salvaguardia del benessere

Quando occorre prendere decisioni che possono avere ripercussioni sull’infanzia, il benessere dei bambini è prioritario. Ciò vale in seno a una famiglia tanto quanto a livello statale.

3. Il diritto alla vita e allo sviluppo

Ogni bambino deve avere accesso all’assistenza medica, poter andare a scuola, ed essere protetto da abusi e sfruttamento.

4. Il diritto all’ascolto e alla partecipazione

Tutti i bambini, in quanto persone a pieno titolo, devono essere presi sul serio e rispettati. Ciò significa anche informarli in modo conforme alla loro età e coinvolgerli nelle decisioni.

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia compie trent’anni

A trent’anni di distanza dall’approvazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, sono stati compiuti notevoli progressi. Grazie ai miglioramenti nel campo della presa a carico medica e delle vaccinazioni, sono sempre meno i bimbi che muoiono per cause evitabili. Il numero di bambini – soprattutto femmine – che vanno a scuola è in continuo aumento. Le notizie sul fronte della protezione dell’infanzia non sono altrettanto rallegranti: lavoro minorile, matrimoni precoci e mutilazioni genitali femminili sono fenomeni tutt’ora molto diffusi, senza contare i casi nascosti di abusi, sfruttamento, trascuratezza o discriminazione.

Il trentesimo anniversario della Convenzione è un’opportunità per accelerare la concretizzazione dei diritti dell’infanzia per ogni bambino. Insieme – governi, economia, società e ogni singolo cittadino –, possiamo rendere il mondo un posto migliore in cui crescere.

Negli ultimi trent’anni, sono stati ottenuti notevoli risultati:

MORTALITÀ INFANTILE

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Dal 1990, la mortalità infantile è più che dimezzata.

ACQUA POTABILE

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Dal 1990, 2,6 miliardi di persone in più hanno accesso all’acqua potabile.

BAMBINI DENUTRITI

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Il numero di bambini denutriti è quasi la metà rispetto al 1990.

Per milioni di bambini e adolescenti, tuttavia, c’è ancora molto da fare:

PENURIA IDRICA

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Da qui al 2040, un bambino su quattro vivrà in una regione colpita da penuria idrica.

ISTRUZIONE

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Oltre 262 milioni di bambini e adolescenti non hanno accesso all’istruzione.

MATRIMONI PRECOCI

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650 milioni di ragazze vengono date in sposa prima dei diciotto anni.