Produrre le conoscenze

Se mancano i dati, mancano le conoscenze e senza di esse non può esserci progresso. L’UNICEF raccoglie informazioni sulle condizioni dell’infanzia. Questi fatti e cifre permettono, tra le altre cose, di influenzare i detentori dei poteri decisionali e i programmi politici.

India 2019
© UNICEF/UN0318817/Akhbar Latif

Dati e studi internazionali

L’UNICEF aiuta i governi nella raccolta di dati sulle condizioni dell’infanzia e delle donne con il programma per i sondaggi Multiple Indicator Cluster Survey (MICS). Esso consente di disporre di informazioni consolidate e confrontabili a livello internazionale negli ambiti dell’istruzione, della sanità, delle pari opportunità, dei diritti e della protezione, e di monitorarne l’evoluzione. L’UNICEF propone un supporto tecnico e laboratori sulla conduzione di sondaggi e sulla gestione di dati.

I dati di tutti i paesi sono presentati annualmente su www.childinfo.org e nella pubblicazione «State of the World’s Children».

Presso l’«UNICEF Office of Research – Innocenti» a Firenze si svolge attività di ricerca su temi specifici. In collaborazione con istituzioni accademiche e partner della cooperazione allo sviluppo, l’UNICEF promuove la comprensione internazionale di tematiche relative ai diritti dell’infanzia e l’implementazione in tutto il mondo della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Due collane importanti sono:

  • la collana «Innocenti Report Card», che si prefigge di monitorare e raffrontare le prestazioni dei Paesi economicamente avanzati nel garantire i diritti dei loro bambini. Sulla base di dati OCSE, la «Report Card» tratta questioni come il mobbing, la riuscita dell’istruzione, il comportamento alimentare e la povertà infantile relativa.
  • «Innocenti Insight», che affronta in modo approfondito questioni specifiche e quasi sempre complesse riguardanti i diritti dell’infanzia, per esempio le mutilazioni genitali femminili o la tratta dei minori.

Rimandi

La situazione dei bambini in Svizzera e nel Liechtenstein

In Svizzera e nel Liechtenstein mancano dati rappresentativi sulla situazione di bambini e adolescenti. Raramente si prende in considerazione il loro punto di vista e quasi mai si ritiene utile interpellarli. Per rendere giustizia ai diritti dell’infanzia, è necessario effettuare un monitoraggio regolare e rappresentativo.

Con il progetto barometro dei diritti dell’infanzia di UNICEF Svizzera e Liechtenstein e della «Scuola universitaria professionale della Svizzera orientale OST» si intende colmare questa lacuna.

Altri studi e pubblicazioni sulla situazione dei bambini in Svizzera e nel Liechtenstein:

  • I diritti dell’infanzia dal punto di vista di bambini e adolescenti: nella primavera del 2020, UNICEF Svizzera e Liechtenstein ha condotto un sondaggio online presso i bambini e gli adolescenti di età compresa tra i 9 e i 17 anni. Dalle risposte date sono emerse varie difficoltà e lacune riguardo all’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Con questo studio sono state gettate le basi del barometro dei diritti dell’infanzia. 
  • Rapporto all’attenzione dell’ONU: in base ai dati raccolti nel sondaggio di cui sopra, è stato compilato un rapporto alternativo che è stato inoltrato al comitato dell’Onu sui diritti dell’infanzia a Ginevra in occasione del Rapporto degli Stati in Svizzera. 
  • Salute psichica degli adolescenti: questo studio è stato condotto nel 2021 da ricercatori dell’Unisanté per conto di UNICEF Svizzera e Liechtenstein, con lo scopo di individuare i fattori di rischio e di protezione per la salute psichica degli adolescenti in Svizzera e nel Liechtenstein. 
  • Diritti dell’infanzia e imprese in Svizzera e nel Liechtenstein: nel 2012 l’UNICEF, la rete Global Compact delle Nazioni Unite e Save the Children hanno pubblicato i «Principi relativi ai diritti dell’infanzia e ai principi d’impresa (CRBP)». In occasione del decimo anniversario, le tre organizzazioni hanno pubblicato nel 2022 un resoconto che illustra quali progressi sono già stati compiuti nell’integrazione dei diritti dell’infanzia nel contesto delle imprese e dove esiste ancora necessità di intervento. 
  • Infanzia vulnerabile in Svizzera: nel suo studio «Dalla protezione dell’infanzia allo Stato di diritto, difensore attivo dei diritti dell’infanzia: rafforzare, proteggere e promuovere grazie a un’applicazione globale della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia», l’UNICEF ha analizzato l’attuazione nel nostro paese dei diritti dell’infanzia, specialmente per i gruppi vulnerabili. Vi vengono affrontati argomenti come la povertà, la violenza (sessuale), i bambini adottati o il coinvolgimento dell’infanzia nella legislazione cantonale e nazionale. 

Innovazione e progetti pilota

Nei programmi dell’UNICEF è fondamentale che vengano sviluppate e sostenute nuove idee e soluzioni. Grazie all’UNICEF e ad organizzazioni partner private, pubbliche ed accademiche, i progressi della tecnica, dell’economia e della scienza vanno direttamente a beneficio dei bambini.

Molti progressi degli ultimi decenni facilitano la nostra esistenza o migliorano la nostra qualità della vita. L’UNICEF si avvale di queste conoscenze e incentra il suo lavoro sulle sfide delle persone maggiormente svantaggiate come i bambini che vivono in regioni difficili da raggiungere, in zone di crisi o di conflitto. In una prima fase, le innovazioni vengono testate nell’ambito di un progetto pilota e se ne valutano i risultati; in una seconda fase, vengono ottimizzate ed implementate su tutto il territorio.

Anche nei programmi c’è bisogno di innovazione. Non è un esempio incisivo «Giga», un’iniziativa per le infrastrutture a livello mondiale che si prefigge di collegare a Internet tutte le scuole e fare in modo che i giovani abbiano accesso a informazioni, opportunità e possibilità di scelta. 1,3 miliardi di bambini a casa non hanno accesso a Internet e nel mondo soltanto la metà delle scuole è online: qui l’UNICEF offre un importante contributo.

Nuovi approcci possono portare a soluzioni più rapide e durature anche per altre problematiche complesse, per esempio per affrontare la disoccupazione giovanile: in Africa, il 60 per cento della popolazione disoccupata è composto da adolescenti. Molti di loro non frequentano una scuola e non stanno ricevendo una formazione. L’iniziativa dell’UNICEF Yoma affronta questa sfida. Tramite una piattaforma digitale, gli adolescenti hanno accesso a corsi e workshop che permettono loro di acquisire competenze importanti. Una rete di imprese partner aiuta gli adolescenti ad applicare in ambito economico le competenze acquisite e ad avere accesso al mondo del lavoro.