Una dichiarazione di UNICEF Svizzera e Liechtenstein sulla cooperazione allo sviluppo (CS).
Il 10 aprile 2024, il Consiglio federale ha presentato la sua risoluzione sul finanziamento degli aiuti all’Ucraina: nei prossimi dodici anni intende stanziare per questo scopo 5 miliardi di franchi. Tuttavia, si prevede che nella prima fase, fino al 2028, il finanziamento venga prelevato interamente dal budget per la cooperazione internazionale (CI), senza che quest’ultimo venga aumentato. Di conseguenza, questi importantissimi aiuti saranno a carico delle regioni e delle persone più povere del mondo, per esempio nell’Africa subsahariana. Questo gioco a somma zero non ha senso dal punto di vista strategico e non è equo. Il Consiglio federale avrebbe fatto meglio a cogliere l’occasione per fornire gli aiuti all’Ucraina senza ridurre il budget CI previsto, raggiungendo finalmente l’obiettivo fissato da tutti i Paesi ricchi: impiegare lo 0,7 per cento del loro reddito nazionale lordo per la cooperazione allo sviluppo e gli aiuti umanitari.
L’anno scorso, UNICEF Svizzera e Liechtenstein – e il 75 per cento delle altre organizzazioni coinvolte nella procedura di consultazione sulla nuova strategia della cooperazione internazionale 2025-2028 – aveva chiesto che gli aiuti all’Ucraina non fossero a carico di altre regioni del mondo e di priorità della CI (scaricare procedura di consultazione in tedesco). Sono soprattutto i bambini a essere maggiormente colpiti dalle numerose crisi e guerre. Dalla Seconda Guerra Mondiale, i bambini bisognosi di aiuti umanitari non sono mai stati così numerosi: a Gaza, in Sudan, nel Sahel, in Ucraina e in molte altre parti del mondo. La guerra in Ucraina mette a dura prova la vita di centinaia di migliaia di bambini nel Paese e in fuga; le conseguenze della guerra si faranno sentire ancora per molto tempo. Anziché tagliare i fondi necessari per il sostegno ai Paesi più poveri, sarebbe più efficace – come richiesto dall’UNICEF nella procedura di consultazione – estendere ulteriormente anche nella nuova strategia CI le priorità del programma di cooperazione con l’Ucraina, adeguando i progetti in modo più complementare a risultati comuni ed efficaci. Ciò permetterebbe alla Svizzera di impiegare il suo valore aggiunto negli ambiti della promozione della pace, dello stato di diritto e della governance, destinando fondi là dove possono risultare efficaci.
Inoltre, è necessario creare per gli aiuti all’Ucraina ulteriori basi legali – come è avvenuto ai tempi della pandemia di Covid-19 – affinché possano essere messe a disposizione risorse finanziarie a sufficienza; a maggior ragione in una situazione di guerra come in Ucraina, della quale è difficile prevedere e programmare gli sviluppi.
Pertanto, UNICEF Svizzera e Liechtenstein esorta il Parlamento a correggere la decisione del Consiglio federale nella sessione autunnale e invernale, al momento di approvare la Strategia di cooperazione internazionale 2025-2028. La Svizzera può così continuare a fornire un contributo importante per tutte le persone, per un mondo migliore, più sicuro e inclusivo.