L’UNICEF mette all’asta su ricardo.ch maglie autografate della Nazionale svizzera indossate in occasione della prima partita degli Europei di calcio contro l’Ungheria. Il ricavato è destinato all’infanzia ucraina.
In occasione degli Europei 2024 in corso in Germania, l’Associazione Svizzera di Football (ASF) sostiene gli aiuti d’emergenza dell’UNICEF a favore dell’infanzia ucraina. Dal 17 giugno, sarà possibile aggiudicarsi all’asta su ricardo le maglie indossate contro l’Ungheria da giocatori come Manuel Akanji, Granit Xhaka e Yann Sommer.
«Questa splendida iniziativa ci offre l’opportunità di sensibilizzare sulle condizioni in cui versano i bambini in Ucraina», spiega Bettina Junker, Direttrice generale dell’UNICEF Svizzera e Liechtenstein. «La guerra va avanti ormai da ventotto mesi e quasi la metà della popolazione, tra cui pressoché tre milioni di minori, dipende dagli aiuti umanitari. L’UNICEF è sul posto, dove aiuta le dirette e i diretti interessati a elaborare i traumi vissuti e a ritrovare una parvenza di normalità. Desidero ringraziare l’ASF per la sua solidarietà.»
«L’idea dell’UNICEF di mettere all’asta le maglie dei giocatori ci ha subito conquistati», afferma dal canto suo Adrian Arnold, responsabile della comunicazione aziendale dell’ASF. «Gli Europei sono una rassegna che trasmette senso di appartenenza, non vi è quindi palcoscenico migliore per pensare anche ai bambini e alle famiglie che a causa delle conseguenze di un conflitto devastante non possono gustarsi questa festa sportiva. Con l’UNICEF, inoltre, sappiamo che il denaro arriverà lì dove è necessario.»
Il calcio aiuta i bambini a elaborare i traumi
«PORUCH», un programma attuato dall’UNICEF e altri partner, dimostra inequivocabilmente che il calcio può favorire la salute mentale di bambini e adolescenti. Lo scopo è mettere psicologhe e psicologi in contatto con giovani ucraini al fine di aiutarli a elaborare quanto vissuto. Discipline come il calcio sono una parte importante del programma perché consentono di sfogarsi e di stringere nuove amicizie, e infondono un po’ di stabilità e sicurezza in una quotidianità marchiata dalla guerra.