Rapporto annuale 2020
Care amiche e cari amici dell’UNICEF
Come state? In una pandemia globale, questa domanda assume un significato del tutto nuovo. Mentre qui, in Svizzera e Liechtenstein, possiamo contare su un sistema sanitario funzionante, in molti Paesi manca lo stretto necessario.
Il Covid-19 dimostra che in tempi di crisi sono colpiti soprattutto i più deboli: i bambini.
Milioni di bambine e bambini fino ad oggi non hanno accesso all’istruzione. La pandemia ha accresciuto drammaticamente il loro numero. È cresciuto anche il rischio di violenza, lavoro minorile e matrimoni prematuri. Le catastrofi naturali e le guerre rendevano necessario tutto il nostro impegno già prima dell’insorgere del virus. Possiamo arginare le conseguenze della pandemia di Covid-19 soltanto unendo le nostre forze.
Sono felice che fin dalla fondazione dell’UNICEF, l’11 dicembre 1946, possiamo contare su persone come voi. L’esperienza accumulata in 75 anni ci è di grande aiuto in questi difficili tempi di crisi. Per esempio, durante lo scorso anno siamo riusciti a superare il periodo delle chiusure delle scuole con lezioni radiofoniche e televisive per le famiglie che non hanno accesso a internet. Come esperti delle Nazioni Unite in materia di vaccini, oggi affrontiamo un compito colossale: consentire a miliardi di persone la protezione vaccinale contro il coronavirus.
Come se non bastasse la pandemia, nel 2020 ci siamo instancabilmente impegnati in catastrofi come l’esplosione a Beirut o nelle interminabili guerre nello Yemen e in Siria. Senza il vostro prezioso aiuto, questo sarebbe impensabile. Approfittiamo della crisi globale come di un’opportunità per migliorare il nostro futuro. Insieme a voi non ci arrendiamo mai. Grazie del vostro importante sostegno e della fiducia nell’UNICEF.
Con i migliori saluti
Bettina Junker
Cifre e fatti
L’UNICEF ha una visione. L’idea di un mondo che provvede al futuro della sua generazione più giovane.Un mondo in cui le bambine e i bambini frequentano la scuola e crescono in salute. Qui lo sfruttamento, l’abuso e la violenza contro i bambini non possono esistere. Per questo mondo l’UNICEF lavora instancabilmente, giorno dopo giorno.
persone
milioni di franchi
centesimi
Attività in 38 Paesi
UNICEF Svizzera e Liechtenstein promuove programmi incentrati su sopravvivenza e sviluppo, istruzione, protezione dell’infanzia e aiuti d’emergenza in 38 Paesi. Vengono, inoltre, sostenuti programmi a livello globale e regionale.
Selezione di Paesi che nel 2020 sono stati sostenuti da UNICEF Svizzera e Liechtenstein:
01 - Brasile: Misure igieniche Covid-19
02 - Libano: Aiuti di emergenza esplosione a Beirut
03 - Sud Sudan: Garantire la sopravvivenza / Sud Sudan: Istruzione Covid-19
04 - Yemen: Igiene e istruzione
05 - Bangladesh: Salute per i Rohingya
06 - Costa d’Avorio: I rifiuti di plastica diventano aule scolastiche
07 - Malawi: Registrazione delle nascite
08 - Romania: Inclusione sociale
09 - Myanmar: Trasferimento di fondi alle madri
10 - Armenia: Istruzione durante il Covid-19
11 - Burkina Faso: Aiuti d’emergenza Covid-19
Anche in Svizzera e Liechtenstein l’UNICEF favorisce attraverso iniziative i diritti dell’infanzia e li sostiene legalmente.
COVID-19
Brasile
La crisi del coronavirus è anche una crisi dei diritti dell’infanzia. La pandemia ha notevoli conseguenze sulla vita di bambini e adolescenti di tutto il mondo; queste sono particolarmente gravi nei Paesi a reddito medio e basso. Grazie a persone impegnate, UNICEF Svizzera e Liechtenstein ha potuto realizzare aiuti efficaci.
Misure igieniche contro il Covid-19
Soprattutto gli abitanti delle favelas, le regioni svantaggiate e la popolazione indigena sono particolarmente colpiti dalla pandemia. Mancano acqua pulita e strutture igieniche. Non è possibile rispettare il distanziamento sociale. UNICEF Svizzera e Liechtenstein dal 2020 al 2021 ha sostenuto due programmi. Sono stati formati in modo mirato 4500 collaboratori del settore sanitario, che in 300 comuni hanno evitato la diffusione delle infezioni. In 45 centri sanitari sono stati messi a disposizione materiali per l’igiene e la protezione. Così si sono ridotti al minimo i rischi di contagio del Covid-19. È stato possibile continuare a curare la salute e la sicurezza di bambini e adolescenti. Il secondo programma ha favorito l’istruzione. L’obiettivo era la riapertura delle scuole il più possibile rapida e sicura nelle regioni più a rischio: con campagne informative, materiale protettivo, impianti di lavaggio e saponi per proteggere dal Covid-19, sono state aiutate 64 scuole in regioni particolarmente colpite.
di bambini in tutto il mondo
Aiuti di emergenza
2020: anno degli aiuti di emergenza
L’UNICEF è nato nel 1946 da una grande emergenza. L’aiuto immediato in caso di catastrofi e crisi è l’essenza dell’UNICEF. Con circa 300 interventi di emergenza all’anno, l’UNICEF possiede una vasta esperienza e solide conoscenze. I nostri metodi vengono continuamente migliorati. Così possiamo aiutare i bambini in modo veloce ed efficace. È possibile solo con le donazioni. Mille grazie.
Sudan Sud
Garantire la sopravvivenza
Uino degli Stati più giovani della terra non riesce a trovare pace. Azioni militari, carestie e malattie pericolose come il colera hanno messo a repentaglio la vita dei bambini. Sempre più famiglie fuggono. Circa sei milioni di sudsudanesi non sanno quando avranno di nuovo qualcosa da mangiare. 1,4 milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta. L’anno scorso l’UNICEF ha esteso ulteriormente gli aiuti. La priorità era la sopravvivenza dei bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave, ad esempio con l’assistenza medica e garantendo il rifornimento di RUTF (ready-to-use therapeutic food).
bambini
Le donazioni provenienti da Svizzera e Liechtenstein hanno contribuito a far sì che, soltanto tra marzo e luglio dell’anno scorso, si siano identificati e curati 82 966 bambini colpiti da malnutrizione acuta grave. È stato possibile salvare il 94 per cento dei bambini curati. L’obiettivo è curare complessivamente 260 000 bambini gravemente malnutriti. Inoltre, 610 754 donne incinte e madri che allattano sono state informate in merito all’alimentazione sana ed equilibrata ed è stato donato loro del materiale informativo. Un aspetto importante erano i provvedimenti igienici per arginare il virus Covid-19. La diffusione di queste importanti informazioni si è svolta nell’ambito di sedute di consulenza personale, in strutture sanitarie e anche nei
«Ready-to-use therapeutic food» (RUTF)
Se un bambino nei primi anni di vita è malnutrito, ciò può comportare danni permanenti. RUTF fornisce ai bambini malnutriti tutte le sostanze nutritive importanti di cui necessitano per guarire. Questa pasta arricchita di vitamine e sali minerali, spesso a base di arachidi, esiste dal 1996. Il prodotto è trasportabile, si conserva a lungo e si può somministrare anche ai neonati non ancora in grado di assumere cibi solidi.
Programmi
COVID-19
Burkina Faso
Big Data e prevenzione contro il Covid-19
In autunno e inverno, la zona saheliana è stata colpita da un ripetuto e massiccio aumento delle infezioni da coronavirus. Le scuole sono rimaste chiuse già a dicembre 2020. Gli aiuti dell’UNICEF da Svizzera e Liechtenstein hanno rappresentato un contributo in diversi ambiti. Per esempio, il personale sanitario ha ricevuto 1050 tablet per la gestione digitale dei dati sul Covid-19. 4844 donne incinte e che allattano hanno ricevuto informazioni sul Covid-19 in gruppi di auto-aiuto. Più di 9 milioni di persone sono state raggiunte da messaggi sulla prevenzione del Covid-19. Si sono potuti raggiungere con le lezioni a distanza 191 960 scolari e scolare, sono stati distribuiti a scuole e famiglie 2,5 milioni di saponi. Fino al 22 agosto hanno ricevuto assistenza psicosociale 46 725 bambini.
Igiene
Crisi dell’istruzione: «Ho nostalgia della scuola.»
La quattordicenne Angures Buba cambia frequenza radio per ascoltare le lezioni. Frequenta l’ottava classe. Oggi c’è lezione di inglese e scienze. Vive nel Sud Sudan, nella capitale Giuba.
«Non è sempre facile seguire gli insegnanti alla radio. A volte ho bisogno di più spiegazioni. Mi mancano i miei amici. Le mie materie preferite sono scienze, sociologia e matematica. Mi piacerebbe diventare pilota.»
A marzo 2020 nel sud Sudan sono stati chiusi gli istituti scolastici. Durante il lockdown, l’UNICEF ha lanciato insieme al ministero dell’istruzione e a dei partner un programma di insegnamento via radio: i bambini hanno così avuto la possibilità di imparare da casa. Il programma comprendeva inglese, matematica e scienze per le classi dalla prima alle secondarie. L’orario delle lezioni era da lunedì a venerdì dalle 10 alle 11 e dalle 14 alle 15. Durante le pause, scolari e scolare potevano contattare gli insegnanti per telefono e fare domande. Il fine settimana il programma didattico veniva trasmesso più volte. Fino a dicembre 2020, grazie alle lezioni via radio, è stato possibile raggiungere regolarmente 1,5 milioni di bambini.
Initiative
Settimane delle stelle 2020
«I bambini aiutano i bambini»: è l’idea comune dell’UNICEF e della rivista «Schweizer Familie». Dal 20 novembre 2020 fino a Natale, i bambini della Svizzera e del Liechtenstein hanno potuto impegnarsi per i bambini in difficoltà con iniziative di donazione creative. Dal 2004 hanno partecipato più di 100 000 bambini, raccogliendo oltre 7 milioni di franchi.
Con il motto «Il coronavirus non conosce confini – ma nemmeno le Settimane delle stelle», l’anno scorso la colletta ha sostenuto le vittime invisibili del Covid-19: i bambini. La crisi è anche una crisi dei diritti dell’infanzia. Le conseguenze della pandemia per bambine e bambini sono enormi, soprattutto se sono già indeboliti da guerra, malattie, fame e povertà. Centinaia di milioni di bambini sono colpiti dalla povertà sotto molti aspetti: non hanno accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, a una buona alimentazione o ad alloggi adeguati.
di bambini
I Paesi a reddito basso e medio hanno spesso un sistema sanitario carente. Mancano l’accesso ad acqua potabile pulita, i soldi per il sapone e impianti sanitari sufficienti. Le conseguenze della pandemia di Covid-19 aumentano il rischio che i bambini non crescano sani e al sicuro.
La chiusura delle scuole ha interrotto anche la refezione scolastica, importante per molti bambini in quanto è l’unico pasto sano della giornata.
Il lockdown da marzo dell’anno scorso e le conseguenti chiusure delle scuole hanno compromesso l’istruzione per 1,6 miliardi di bambini in tutto il mondo. Un bambino su sette ha perso tre quarti delle lezioni. Uno dei motivi è la mancanza di programmi didattici e tecnologie alternativi per partecipare all’insegnamento a distanza. Sono colpiti soprattutto bambini delle regioni rurali e di famiglie povere.
Con le Settimane delle stelle, i bambini della Svizzera e del Liechtenstein si impegnano per migliorare la situazione. Con idee creative intervengono per i bambini più colpiti. Le donazioni raccolte permettono, tra l’altro, l’accesso all’acqua pulita e garantiscono l’assistenza medica nonostante il Covid-19.
Novità: Iniziativa di donazione online su settimanedellestelle.ch
I bambini: le vittime nascoste della pandemia.
La pandemia di Covid-19 ha lasciato il segno anche nei bambini in Svizzera eLiechtenstein. La loro salute fisica è meno colpita.
Sono piuttosto le misure imposte a esercitare un enorme influsso nel mondo dei bambini. Gli effetti negativi sulla crescita e sui loro diritti dureranno a lungo, anche dopo la fine della pandemia.
Fin dall’inizio, UNICEF Svizzera e Liechtenstein ha richiamato l’attenzione sulla situazione dei bambini in Svizzera e Liechtenstein. Scuole chiuse, difficile accesso ai servizi di protezione e sostegno, riduzione delle attività per il tempo libero, spazi abitativi limitati, stress, paura e conflitti all’interno della famiglia hanno messo a rischio i diritti dell’infanzia.
«Mi domando: e se alla fine sono io a portare a casa il virus, mettendo in pericolo la salute della mia famiglia?»
Dal lockdown nella primavera 2020, UNICEF Svizzera e Liechtenstein si è impegnato legalmente per i bambini. Al centro delle misure sono stati messi i loro timori, esigenze e desideri. Bambini e genitori sono stati informati sulla pandemia, sono stati redatti fogli illustrativi per comuni e aziende e pubblicati blog e prese di posizione. Si è contribuito così in modo efficace e duraturo al dibattito pubblico e politico.
Iniziativa «Comuni amici dei bambini»
I «Comuni amici dei bambini» in Svizzera e Liechtenstein proteggono, favoriscono e coinvolgono i bambini e gli adolescenti in modo esemplare, nonostante il perdurare della pandemia di Covid-19.
Lo scoppio della pandemia di Covid-19 ha sconvolto da un giorno all’altro anche la vita di bambini e adolescenti. Importanti diritti dell’infanzia sono stati limitati dalle conseguenze della pandemia. Per questo è stato ed è ancora oggi particolarmente importante proteggere bambine e bambini, favorirli e coinvolgerli. L’anno scorso ha mostrato che i «Comuni amici dei bambini» danno un gran peso al benessere dei propri bambini e adolescenti.
Nella primavera del 2020, UNICEF Svizzera e Liechtenstein ha realizzato un foglio informativo sul tema diritti dell’infanzia e Covid-19. Il foglio conteneva raccomandazioni pratiche e link a ulteriori informazioni per i comuni. L’iniziativa non solo è stata molto apprezzata dai comuni, ma anche ripresa e diffusa in tutta la Svizzera dall’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS).
«Locarno mostra che il benessere dei bambini ha la priorità. Spero che questa importante iniziativa venga ripresa anche dagli altri comuni ticinesi.»
Nonostante la pandemia, la cerchia di «Comuni amici dei bambini» nel 2020 è cresciuta. UNICEF Svizzera e Liechtenstein è felice di poter accogliere nel processo innumerevoli nuovi comuni. Fa particolarmente piacere il fatto che, con la certificazione della città di Locarno, per la prima volta è stato insignito della distinzione un comune ticinese. L’iniziativa viene così attuata con successo in tre delle quattro regioni linguistiche della Svizzera e nel principato del Liechtenstein. I diritti di bambini e adolescenti vengono perciò riconosciuti in modo sistematico.
per cento dei cantoni
Manuale «Progettazione e configurazione di spazi a misura di bambino»
Non sempre gli adulti sono consapevoli dell’enorme importanza che ha lo spazio per i bambini e gli adolescenti.
Sperimentare l’autonomia, potersi appropriare degli spazi, avere contatti sociali e opportunità di partecipare e creare, esplorare la natura: sono tutte componenti importanti per lo sviluppo di un bambino. Se i bambini e gli adolescenti possono identificarsi con il loro spazio vitale e contribuire a crearlo, ciò rafforza la loro autostima: un presupposto importante per la loro crescita. Per lo sviluppo c’è bisogno di spazi creati insieme a bambini e adolescenti, e per loro.
«I bambini sono una specie di indicatore. Se riusciamo a costruire una città per i bambini, avremo una città in cui tutte le persone vivono felici.»
È il tema affrontato dal manuale «Progettazione e configurazione di spazi a misura di bambino». È stato pubblicato in aprile 2020 da UNICEF Svizzera e Liechtenstein con il sostegno della Fondazione Paul Schiller. Il manuale è rivolto a specialisti nei settori pianificazione territoriale, architettura e progettazione degli spazi aperti, ai decisori politici e amministrativi, nonché alle persone qualificate nell’animazione dell’infanzia e della gioventù. Attraverso fondamenti, liste di controllo e casi specifici, si dimostra come la realizzazione di «spazi a misura di bambino» può creare un valore aggiunto per tutta la società.
Giornata digitale: paura di un mondo senza un vero contatto
Il 2020 è dominato da un tema: il coronavirus. Sono stati formulati pacchetti di aiuti e misure igieniche nell’ordine dei miliardi. Gli interessi, le opinioni e le paure di bambini e adolescenti passano in secondo piano.
UNICEF Svizzera e Liechtenstein ha usato il breve studio «Youthfluencer» per identificare le mutate necessità dei giovani. Il divieto dei contatti ha effetti gravi sullo sviluppo e la salute psichica delle persone giovani. L’influsso dei contatti sociali tra coetanei è decisivo per forgiare l’identità. Lo smartphone non può sostituire questi importanti contatti diretti.
L’UNICEF si impegna per i diritti dell’infanzia anche sui social media.
Le conseguenze sono di vasta portata. Si parla già della generazione coronavirus. Per il loro raggio d’azione limitato, social media e Youthfluencer diventano sempre più importanti. Ma come gestiscono questa responsabilità i modelli dei giovani, anche loro colpiti? L’UNICEF ha identificato i 54 Top-Youthfluencer della Svizzera per il 2020.
Nel 2020 gli adolescenti non hanno cercato sempre nuovi contatti, ma hanno intensificato la loro comunicazione. L’84 % dei Youthfluencer ha ripreso il tema coronavirus. Il 40 % ha assunto una funzione di modello da imitare. Un terzo ha scherzato sulle conseguenze del lockdown. Le limitazioni delle libertà individuali sono state in gran parte accettate. Un Youthfluencer sul cinque si è dichiarato preoccupato o era intimorito. Nella giornata digitale 2020 del 2 novembre, tre Top-Youthfluencer hanno condiviso le loro esperienze, paure, desideri e messaggi nell’anno della pandemia. Insieme a Nemo, il rapper di Bienne, hanno mostrato come proteggono se stessi da mobbing e sexting e come si avvalgono del proprio diritto di opinione e partecipazione.
Covid-19
Armenia
Insegnamento inclusivo a distanza contro le conseguenze del Covid-19
Circa 400 000 bambini per sei mesi non hanno potuto andare a scuola. Le piattaforme di insegnamento digitale si sono occupate troppo poco dei bambini con particolari esigenze. L’UNICEF ha lanciato un programma di emergenza per l’inclusione, che verrà sostenuto fino a dicembre 2021. Il programma prevede modifiche e aggiunte al materiale didattico online, per esempio con interpreti del linguaggio dei segni, e perfeziona la collaborazione tra il personale di assistenza, i genitori e la scuola. Questi processi vengono resi misurabili per mezzo di indicatori e continuamente perfezionati.
Niente scuola
Bilancio & Conto d’esercizio
La pandemia di Covid-19 ha messo di fronte a nuove sfide UNICEF Svizzera e Liechtenstein. Grazie alla trasformazione digitale, il passaggio alla modalità home-office è stato rapido e semplice. Il modo di lavorare flessibile si è dimostrato efficace anche nella raccolta fondi.
«Quella del Covid-19 è la prima vera crisi globale nella nostra vita. Ovunque viviamo, la pandemia colpisce ogni persona, ma soprattutto i bambini.»