Greta Thunberg e quindici altri ragazzi presentano reclamo alle Nazioni Unite per violazione dei diritti dell’infanzia

Sedici bambini e adolescenti di dodici paesi, tra cui Greta Thunberg, hanno reso noto oggi di aver presentato reclamo ufficiale al Comitato dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia. I giovani accusano gli Stati di fare troppo poco contro la crisi climatica e di violare pertanto i diritti dei bambini. 

© UNICEF/UNI207483/Chalasani
© UNICEF/UNI207483/Chalasani

La base giuridica per il reclamo è il terzo protocollo aggiuntivo alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia concernente la procedura di reclamo individuale. Tale protocollo è stato ratificato nel 2017 anche dalla Svizzera. È il caso finora più significativo in cui bambini si avvalgono di questa opportunità ai massimi livelli. Appellandosi alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia approvata trent’anni fa, i ragazzi richiamano i governi alle loro responsabilità. Si tratta di una pietra miliare nel campo dell’operato internazionale a favore dei diritti dei minori.

I sedici bambini e adolescenti tra gli otto e i diciassette anni rinfacciano agli Stati membri il fallimento nella gestione della crisi climatica e quindi la violazione dei diritti dell’infanzia, ed esigono l’intervento del Comitato dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia affinché i minori siano adeguatamente protetti. 

«La svolta deve avvenire adesso se vogliamo evitare le conseguenze peggiori. La crisi climatica non è solo una questione meteorologica, ma riguarda anche la disponibilità di cibo e acqua, l’abitabilità dei luoghi e, quindi, i flussi migratori. C’è da aver paura», ha dichiarato Greta Thunberg. 

Il reclamo è stato presentato nel quadro del terzo protocollo aggiuntivo alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, uno strumento che consente a bambini (o ad adulti su mandato di bambini) di chiedere aiuto direttamente alle Nazioni Unite se a loro modo di vedere un paese che ha ratificato tale protocollo non agisce efficacemente contro una violazione. 

I sedici bambini e adolescenti hanno annunciato il loro reclamo oggi in occasione di una conferenza stampa presso la sede newyorchese dell’UNICEF. Il loro obiettivo è sollecitare l’adozione di misure urgenti per frenare il riscaldamento del pianeta e limitare le ripercussioni della crisi climatica. 

«Trent’anni fa, presidenti e primi ministri hanno fatto una promessa storica a tutti i bambini approvando la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia. Oggi, i bambini richiamano questi Stati alle loro responsabilità», ha detto Charlotte Petri Gornitzka, Direttrice generale supplente dell’UNICEF. «Noi sosteniamo questi ragazzi nel far valere i loro diritti e nel prendere posizione. I mutamenti climatici colpiranno ognuno di loro, non deve stupire che abbiano deciso di coalizzarsi.»

Insieme alla sedicenne attivista svedese Greta Thunberg, il reclamo è stato presentato da bambini e adolescenti provenienti da Argentina, Brasile, Francia, Germania, India, Isole Marshall, Nigeria, Palau, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia e Tunisia. Questi ragazzi sono rappresentati dallo studio legale Hausfeld LLP e da Earthjustice. 

L’UNICEF li sostiene nel far sentire la loro voce ma, in quanto organo neutrale senza alcuna influenza nel processo decisionale del Comitato dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia, non nel quadro del reclamo. 
 

Servizio per gli organi di informazione

Maggiori informazioni sulla Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia e sulla procedura di reclamo individuale: 

Ufficio stampa per organi di informazione in Svizzera e Liechtenstein: Jürg Keim, portavoce UNICEF Svizzera e Liechtenstein, tel. 076 337 52 22, e-mail [email protected]

Ufficio stampa UNICEF New York: Georgina Thompson, UNICEF New York, tel. +1 917 238 1559, [email protected] o Helen Wylie, UNICEF New York, tel. +1 917 244 2215, [email protected]