Se la solidarietà nei confronti delle vittime del devastante terremoto del 6 febbraio scorso in Siria e Turchia è grande, l’emergenza umanitaria – soprattutto per i bambini – è enorme. L’UNICEF è operativo nella regione sin dal primo giorno.
Immediatamente dopo il primo terremoto, l’UNICEF si è adoperato sia in Turchia che in Siria. Nonostante molti dei nostri collaboratori in loco siano rimasti colpiti in prima persona dalla catastrofe naturale, perdendo in parte la loro casa, essi continuano a lavorare 24 ore al giorno per soccorrere le famiglie in grave difficoltà.
Gli aiuti dell’UNICEF in Siria
Il terremoto ha colpito la Siria, un Paese già interessato da una delle più complesse situazioni di emergenza di tutto il mondo. Dopo dodici anni di guerra civile, due terzi della popolazione ha bisogno di aiuto. La crisi economica, lo sfollamento e la distruzione delle infrastrutture pubbliche aggravano ulteriormente la situazione degli abitanti della Siria. Attualmente, tantissime persone hanno perso di nuovo tutto e sono costrette a dormire all’aperto o in alloggi di fortuna.
Da qui l’assoluta importanza del fatto che l’UNICEF abbia iniziato immediatamente a prestare soccorso. Sono operativi numerosi team mobili di assistenza sanitaria e alimentare per portare farmaci alle persone negli alloggi di fortuna e nei distretti urbani e per curare i bambini malnutriti. Finora sono state raggiunte più di 1100 persone (aggiornamento: 13.02.23).
Poiché l’approvvigionamento idrico è stato interrotto in molte zone a causa di condutture distrutte e di pompe per l’acqua danneggiate, l’UNICEF rifornisce i comuni di acqua potabile tramite camion. L’approvvigionamento va a beneficio di circa 20 000 persone al giorno (aggiornamento: 13.02.23). Per evitare l’insorgere di malattie, l’UNICEF distribuisce disinfettanti. Come sempre avviene quando si affollano molte persone in uno spazio ristretto, come nel caso di una catastrofe naturale, il pericolo che le malattie infettive insorgano e dilaghino rapidamente è elevato. Era il settembre scorso quando in Siria si è registrato un focolaio di colera.
Molti bambini sono rimasti traumatizzati dal sisma e dalla nuova perdita. Nel nord della Siria, in particolare, vivono famiglie costrette a fuggire a causa della guerra civile fino a ben sette volte. L’UNICEF sostiene i team mobili, che aiutano i bambini ad elaborare le terribili esperienze vissute. Siamo già stati in grado di raggiungere 6000 bambini e assistenti ad Aleppo, Hama e Latakia. Sono circa 70 i nuovi trainer che hanno concluso la formazione; essi mostrano ai team come fornire un primo sostegno psico-sociale (aggiornamento: 13.02.23).
Aiuti dell’UNICEF in Turchia
Anche in Turchia l’UNICEF si è attivato immediatamente dopo il terremoto per aiutare le famiglie. Le misure dell’UNICEF si concentrano sulla protezione dei bambini, sull’immediato supporto psicosociale all’interno di spazi a misura di bambino, sul controllo delle principali fonti d’acqua e dei principali servizi idrici, nonché sul bisogno di assistenza sanitaria e alimentare. L’UNICEF distribuisce indumenti invernali caldi per i bambini, coperte e kit per l’igiene alle famiglie. In collaborazione con il Ministero per la Gioventù e lo Sport, l’UNICEF ha mobilitato 5000 volontari in più, che vanno a supporto dei team di intervento in loco. Nel complesso sono quindi operativi 8000 sostenitori su base volontaria.
Grazie al grande magazzino a sua disposizione, l’UNICEF ha già potuto distribuire 10 000 beni di prima necessità, tra cui giacche invernali, set per l’igiene e altri beni di prima necessità. Nei prossimi giorni, l’UNICEF distribuirà ancora 4700 coperte, 1000 sacchi a pelo e 1000 caricabatterie portatili (aggiornamento: 13.02.23).
Tanto in Turchia quanto in Siria, la protezione dei bambini è la massima priorità dell’UNICEF: nel concreto parliamo dell’identificazione e del ricongiungimento di bambini non accompagnati e separati dalle loro famiglie, nonché del sostegno psicosociale a queste piccole creature traumatizzate.
Nel settore dell’istruzione, l’UNICEF si impegna per fare in modo che i più piccoli riprendano quanto prima ad andare a scuola. Si valuteranno i danni arrecati alle strutture scolastiche per poi provvedere alle immediate riparazioni. Saranno inoltre allestiti spazi di apprendimento provvisori in quanto alcune scuole nelle zone colpite dal sisma resteranno chiuse fino a nuovo ordine.