Zurigo, 4 febbraio 2015 – Oggi, il Comitato dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia ha pubblicato le sue osservazioni conclusive (Concluding Observations) sull’attuazione dei diritti dell’infanzia in Svizzera. Pur avendo riconosciuto i progressi degli ultimi anni, ha esortato Confederazione e Cantoni a ottemperare in modo più sistematico ai propri obblighi e a proteggere in particolare i bambini vulnerabili.
Il Comitato ha salutato i progressi compiuti dalla Svizzera nell’attuazione della Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia, a cominciare dalla nuova legislazione sulla promozione dell’infanzia e dell’adolescenza, e dalla migliore gestione delle competenze a livello federale e cantonale nel quadro di questioni giuridiche inerenti a queste fasce d’età. Sono altresì stati riconosciuti gli sforzi volti a migliorare la protezione dei minorenni dallo sfruttamento, dagli abusi sessuali e dalle discriminazioni, per esempio ratificando la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Al contempo, i membri del Comitato hanno formulato raccomandazioni, segnalando che in Svizzera le pari opportunità tra i bambini non sono ancora garantite. La Confederazione viene pertanto esortata a ritirare le ultime riserve, segnatamente quelle concernenti il ricongiungimento familiare. Tutti i bambini in Svizzera devono essere trattati in modo uguale, indipendentemente dallo statuto socioculturale e dal Cantone di provenienza. Nessun minorenne può essere escluso dalla scuola, dalla formazione o dal sistema sanitario per una questione di permessi di soggiorno. A tale scopo, urge un migliore coordinamento tra i Cantoni e l’adozione di misure adeguate per l’infanzia particolarmente vulnerabile e a rischio, ossia i bambini esposti a violenza e povertà, non accompagnati, richiedenti l’asilo e privi di documenti.
Il Comitato raccomanda espressamente di migliorare una base di dati alquanto frammentata, affinché sia possibile individuare i bambini vulnerabili e adottare le misure politiche del caso. Bisogna stanziare i fondi necessari alla bisogna e introdurre una verifica effettiva dei provvedimenti volti all’attuazione della Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia. Occorrerebbe inoltre aumentare il grado di conoscenza dei diritti dell’infanzia: i bambini devono sapere di avere diritti e doveri, e che questi diritti, per esempio quello di essere ascoltati, possono essere rivendicati. In caso di violazione, i minori devono avere l’opportunità di rivolgersi a un’istanza indipendente.
«Il rilevamento di dati nell’ambito dei diritti dell’infanzia deve essere ottimizzato, affinché sia possibile individuare i bambini vulnerabili e a rischio, e definire misure politiche adeguate», ha dichiarato Elsbeth Müller, Direttrice generale dell’UNICEF Svizzera. «La redazione regolare di un rapporto sulla situazione dell’infanzia in Svizzera sarebbe utile per tutti gli attori.»
Sull’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia in Svizzera
La Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia, ratificata dalla Svizzera nel 1997, garantisce a tutti i bambini i diritti fondamentali alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla protezione e alla partecipazione. Nel 2002, il governo elvetico ha presentato per la prima volta un rapporto sulla situazione dei bambini all’attenzione di un organo composto di diciotto esperti internazionali del settore. Le osservazioni conclusive pubblicate oggi sono il risultato delle consulenze del Comitato dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia sullo stato dell’attuazione dei diritti dei bambini in Svizzera sulla scorta del rapporto del 2012. Il Comitato si è riunito il 21 e il 22 gennaio 2015 a Ginevra. Il governo elvetico è esortato a presentare il nuovo rapporto sull’attuazione delle raccomandazioni odierne il 25 settembre 2020.
Rimando alle osservazioni conclusive (Concluding Observations) in inglese:
http://tbinternet.ohchr.org/_layouts/treatybodyexternal/Download.aspx?symbolno=CRC%2fC%2fCHE%2fCO%2f2-4%20ADVANCE%20UNEDITED%20VERSION&Lang=en
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