Migliaia di minori nel mondo sono impiegati come soldati nelle truppe governative e ribelli: sono costretti a combattere, a cucinare, a trasportare l’equipaggiamento, a consegnare messaggi, vengono sfruttati sessualmente o forzati al matrimonio. Nell’ambito di programmi specifici per la protezione dell’infanzia, l’UNICEF opera per liberare questi bambini e ricongiungerli con le loro famiglie.
La maggioranza dei ragazzi è costretta a unirsi ai gruppi armati, alcuni prendono questa decisione sotto la pressione di fattori economici o sociali.
L’UNICEF sottolinea che i bambini soldato sono in ogni caso esposti a inaudita violenza, vengono obbligati ad ammazzare o a guardare, sono vittime di abusi e sfruttamenti, vengono feriti o uccisi. Essi subiscono gravi violazioni dei loro diritti a tutti i livelli, le cui ferite fisiche e psicologiche dureranno per tutta la vita.
L’UNICEF si adopera da un lato a livello statale per la messa in pratica del divieto di coinvolgere i bambini nei conflitti armati e dall’altro cerca di liberarli dalle grinfie dei gruppi armati per poi reinserirli in una vita normale.
